Tre inediti

di Edoardo Scipioni

Il carattere della battaglia è sempre il medesimo: lo scontro assurdo e mai alla pari, il faccia a faccia con Qualunque Altro, l’incontro con l’evidenza per persuadermi di ciò che in essa non appare, così da giungere, per mezzo di quest’urto mancato, all’abisso di me stesso. Rendersi sembra la scelta più fruttuosa, concedersi del tutto al linguaggio, come un ascolto in carne e ossa sul punto di prendere sonno abbracciando la giacitura dell’istante presente. Un ultimo cenno d’intesa alla follia: sdoppiarmi in così tanti da essere continuamente ciò che perdo di vista. L’esito giunge come una vertigine; la sensazione che inciampa sul suo contrario. È inutile cercare di ristabilire la supremazia sulla materia e sui suoi tempi; ogni supremazia è corruzione e ogni controllo raggiunto sarà sempre sedotto e inquinato da ciò che il suo dominio contiene. Resta il Vuoto, dimora di quiete inabitabile, centro esatto per gioco del quale lo spazio passato e lo spazio futuro non hanno tempo di collidere dovendo eternamente sostenersi.

 

 

Edoardo Scipioni nasce a Busto Arsizio il 28 dicembre del 1994. Dedito agli studi classici si concede intimamente al linguaggio poetico e si concentra sullo sviluppo del proprio pensiero filosofico. Ha ricevuto segnalazioni e menzioni d’onore in diversi premi letterari, tra cui il premio Lorenzo Montano. Alcune sue poesie sono state pubblicate su antologie come l’Enciclopedia di poesia contemporanea italiana Mario Luzi vol 9, l’Antologia del premio Ossi di Seppia e l’Antologia Alberoandronico 2019. Attualmente vive a Varese.

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