Recensioni

Trieste Science+Fiction Festival: ridimensionarsi con Jan Kounen e resistere al capitale con Ted Chiang

di Diletta Coppi Trieste vanta da decenni una tradizione con il cinema di fantascienza: per quasi vent’anni, fino agli inizi degli anni Novanta, i triestini potevano godersi al Castello di San Giusto il Festival internazionale...

La lingua che accade. Su “Popoff” di Graziano Gala

di Antonella Angelini Molti libri ambiscono a raccontare storie. Alcuni riescono a farlo, e anche bene. Pochi, leggendoli, danno la sensazione che stia accadendo qualcosa. Di questi, quasi nessuno insinua...

Ciò che precede

Appunti intorno a Finché la vittima non sarà nostra di Dimitris Lyacos di Andrea Carnevale La tempesta primordiale L’Angelus Novus di Klee è per Benjamin la figura della storia che avanza inesorabile,...

Il ritorno dei Niet al teatro Miela di Trieste

di Mitja Stefancic Forse incidentalmente o forse nemmeno tanto incidentalmente, gli sloveni Niet hanno scelto una data pregna di significato, quella del 25 aprile 2025, per ritornare a Trieste a...

Altri “Fantasmi”. Animare il perturbante – La Stop Motion al Museo del ‘900 di Mestre

di Ludovica Lancini La stop motion è una tecnica complessa e affascinante, che nel nostro Paese non ha forse ancora ricevuto tutta l'attenzione che merita. A rilanciare lo specifico interesse...

Perdersi nei frammenti del tempo: “Knight of Cups”

di Francesco Ruzzier Di fronte a un’idea di cinema così estrema come quella di Terrence Malick è impossibile rimanere indifferenti. Il percorso intrapreso dal regista texano a partire da The Tree of Life, che gli è valso la Palma d’oro a Cannes, ha fissato le “regole” su cui si sono...

“La la land” e il ritorno alla Hollywood classica

di Marco Catenacci Quanto è difficile oggi (un "oggi" che continua ormai da oltre 20 anni…) accostare sinceramente e senza sensi di colpa gli aggettivi “nuovo” e “originale” alla descrizione di un film. Certo, c’è stato (o c’è ancora?) il postmoderno a ribadire tale concetto, a sottolineare come possa esistere...

Elaborare il lutto su pellicola: “One more time with feeling”

di Marco Catenacci “One more time, with feeling”: ancora una volta, con sentimento. Ancora una volta, dopotutto e nonostante tutto. Ancora una volta, ancora una canzone, ancora un altro disco. Ancora un tentativo di riprendere in mano le redini della propria vita (di rimetterla letteralmente a fuoco), perfino dopo un...

“Whiplash” di Damien Chazelle: il tempo (di un ritorno)

di Marco Catenacci Prima della musica, prima del jazz, prima dello scontro con i propri desideri e le proprie ambizioni, il cinema di Damien Chazelle sembra essere prepotentemente incollato ad un decisivo e triplice concetto di Tempo; Tempo nell’azione, Tempo dell’azione, Tempo di uno sguardo (successivo ad un Ritorno). Nonostante i...

Anatomia di una strage: “Dark Night” di Tim Sutton

di Francesco Ruzzier Nella notte tra il 19 e il 20 luglio James Holmes, ex dottorando di neuroscienze ventiquattrenne, aprì il fuoco durante la proiezione della prima del film Il cavaliere oscuro - Il ritorno in un cinema di Aurora, in Colorado. Nell'attacco ha ucciso 12 persone e ne ha...

L’identità è una questione linguistica: “L’analfabeta” di Agota Kristof

di Ilaria Moretti È morta nel 2011 a Neuchâtel, sua città d’adozione. Aveva settantacinque anni e da tempo non scriveva più. A guardare a passo di gambero l’opera di Agota Kristof, scrittrice ungherese naturalizzata svizzera, il tutto suona quasi come una premonizione. In un’intervista del 2005 a Stefania Vitulli aveva...

La pericolosità delle psichiatrie

Commento al numero 370/2016 di aut aut di Silvia D'Autilia Perché trovarsi davanti a un pazzo sapete che significa? Trovarsi davanti a uno che vi scrolla dalle fondamenta tutto quanto avete costruito in voi, attorno a voi, la logica, la logica di tutte le vostre costruzioni! (Luigi Pirandello, Enrico IV) Intitolato Individui pericolosi, società a...

L’autofiction come scoperta del sé. “Un matrimonio perfetto” di Carla Cerati

di Ilaria Moretti “Quanto tempo può durare un’adolescenza?”. Se lo chiede Silvia che ha sposato Fabrizio un po’ per amore, un po’ per ostinazione. Voleva provare a se stessa di essere tenace, una con i nervi saldi, la ragazza moderna che sa quel che vuole. È accaduto dopo la guerra,...

La fisiognomica e il caso, nei “Mangia a poco” di Thomas Bernhard

di Alice Gardoncini I “mangia a poco” li potete incontrare se diventate clienti abituali di un bar, di un locale o di una mensa: si siedono sempre allo stesso tavolo, hanno lo sguardo pacato di chi si sente a casa e i gesti misurati e precisi degli habitué. E, soprattutto,...

Memorie di periferia: “Fuori non c’è nessuno” di Claudia Bruno

di Ilaria Moretti I ricordi degli uomini arrivano fino ai due anni di vita, poi è il vuoto. Lo sa bene Greta, trentenne del nostro tempo, un’infanzia al sud Italia e un trasferimento a Piana Tirrenica, immaginaria cittadina satellite nei dintorni della capitale, costruita con il mito del progresso e...

La scrittura come ricordo

di Ilaria Moretti Scrivere di una mancanza. Guardarsi indietro e precipitare in un pozzo nero. L’esistenza è attraversata da buche, punti morti. Nel gergo poetico sono gli “oublis”: atti del dimenticare. C’era un vuoto nella prosa di Annie Ernaux, normanna, classe 1940, insegnante di letteratura, scrittrice dal 1974. Da anni,...

Siamo tutti devianti

di Stefano Tieri Il manicomio è più vivo che mai. Piero Cipriano, classe 1968, psichiatra “riluttante” per sua stessa definizione, torna a ricordarcelo nel suo recente La società dei devianti, edito da elèuthera come i precedenti La fabbrica della cura mentale e Il manicomio chimico. Il nuovo libro di Cipriano...