Piero Cipriano presenta a Trieste “Il manicomio chimico”

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Lunedì 11 maggio dalle ore 18, nel luogo simbolo del Parco di San Giovanni, Piero Cipriano presenterà Il manicomio chimico. Cronache di uno psichiatra riluttante (elèuthera, 2015). L’evento è organizzato dall’associazione culturale Charta Sporca, in collaborazione con la libreria In der Tat.

“Oggi il manicomio non è più costituito da fasce, muri, sbarre, ma è diventato astratto, invisibile. Si è trasferito direttamente nella testa, nelle vie neurotrasmettitoriali che regolano i pensieri. Il vero manicomio, oggi, sono gli psicofarmaci. Stiamo oltretutto assistendo a una vera e propria mutazione antropologica: agli psichiatri, e alle case farmaceutiche, non bastano più i malati da curare, ma servono anche i sani. Lutto, tristezza, rabbia, timidezza, disattenzione, non sono stati d’animo fisiologici, ma patologie da curare con il farmaco adatto”.

Cipriano sottopone a una critica severa i principali dogmi della psichiatria «moderna»: a cominciare dalla diagnosi, ovvero l’urgenza burocratica di considerare «malattia» qualunque disagio psichico, a cui segue l’immancabile prescrizione di un farmaco. E quando i farmaci non sono sufficienti, ritorna l’uso nascosto delle fasce e dell’elettrochoc. È questo il nuovo manicomio, meno appariscente, più discreto, in cui diagnosi e psicofarmaco dominano la scena.

Piero Cipriano, medico psichiatra psicoterapeuta, di formazione cognitivista ed etnopsichiatrica, ha lavorato in vari DSM d’Italia, dal Friuli alla Campania, da qualche anno lavora in un SPDC di Roma. Per elèuthera ha pubblicato, oltre a Il manicomio chimico, anche La fabbrica della cura mentale.

All’evento saranno inoltre presenti Peppe Dell’Acqua, Giovanna del Giudice, Pier Aldo Rovatti e Federico Scarpa.

La presentazione si terrà nello Spazio rosa, all’interno del Parco di San Giovanni, a fianco del roseto.

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1 COMMENT

  1. Vorrei chiedere al Dott.Cipriano se non è possibile mobilitare tutti quelli(psichiatri con le palle) che credono fermamente all’obiettivo finale da raggiungere ovvero la dignità di queste persone. Una campagna mediatica a risonanza nazionale contro le istituzioni immobili nel fornire le risorse che sevono. Penso che le famiglie di questi ragazzi sarebbero anche disposte a sostenere economicamente tale iniziativa.

    Un padre di ragazzo schizofrenico.

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