Magnifica presenza, gli attori fantasma di Özpetek

di Livio Cerneca

Un giovane attore va ad abitare in una casa infestata dai fantasmi. Da qui comincia a muoversi la trasposizione teatrale che Ferzan Özpetek ha tratto dal suo film del 2012 “Magnifica Presenza”. E, come succede quasi sempre, il regista turco ci attira nell’incantesimo.

Chi già conosce i suoi film si ritrova immediatamente a casa quando sul palco appare una luccicante Serra Yılmaz, l’attrice che il pubblico italiano ha scoperto col film “Le Fate Ignoranti” dello stesso Özpetek, anche se il sodalizio tra i due risale a “Harem Suare” del 1999.

La dimensione teatrale non è quella consueta in cui siamo abituati a ritrovare le visioni di Özpetek, ma scopriamo con piacere che esse si manifestano magicamente anche sulle assi di legno del palcoscenico.

Si entra così nella favola in forma di commedia, un racconto anche meta-teatrale, perché i fantasmi che abitano nell’appartamento sono gli spiriti di attori che giravano l’Europa mentre infuriava la Seconda Guerra Mondiale.

Lo scenario storico e quello in cui si svolge l’azione, i giorni nostri, si sovrappongono e offrono spunti per brevi e incisive riflessioni su valori universali, l’arte, la libertà, la condivisione.

Non manca l’amore, naturalmente, ma è un amore non corrisposto, un’illusione che nasce dall’ossessione dello stalker che si fissa su un oggetto del desiderio il quale però non desidera essere importunato.

Gli interpreti sono eclettici. Cantano, ballano, si travestono, entrano ed escono da un paio di altri personaggi complementari, doppi ruoli che sono però talmente ben caratterizzati da diventare, nelle loro brevi ma vigorose apparizioni, protagonisti essi stessi.

Troviamo quindi al centro della storia il giovane attore in cerca di popolarità interpretato da Federico Cesari, con Tosca D’Aquino nei panni della sua frivola amica.

La compagnia teatrale di spettri è invece composta, oltre che da Serra Yılmaz, anche da Sara Bosi, Toni Fornari, Luciano Scarpa e Fabio Zarrella.

Apparizione rivelatrice è l’ambiguo personaggio della “puttana traditrice” Livia Morosini, un’attrice di teatro realmente esistita e ricordata negli annali della Resistenza come l’infame che aveva tradito i suoi compagni di scena; una presenza disturbante e tragica interpretata da Tina Agrippino.

Un’ora e mezza di spettacolo senza interruzione, e neanche un attimo in cui la curiosità, l’umorismo e l’intensità abbiano cedimenti. Una fiaba moderna che, come tutte le fiabe, racconta la realtà e offre utili istruzioni su come affrontarla.

Magnifica presenza” è al Politeama Rossetti di Trieste dal 9 al 12 maggio 2024

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