“Nella foresta” di Jean Hegland

di Francesca Macor

Una casa in una foresta e due sorelle. Intorno a loro il mondo che lentamente si spegne, viene a mancare.
Prima l’elettricità, poi la linea, il carburante, senza alcuna notizia o spiegazione di quello che sta succedendo all’esterno. Ma loro sopravvivono, usando le proprie conoscenze e tutto ciò che hanno appreso sulla natura che le circonda, consacrandosi a quella foresta, non più ostile e oscura come nelle fiabe, che le protegge.

Nella foresta di Jean Hegland, Playground editore, non è solo un romanzo post-apocalittico: è un inno alla natura e al ricongiungimento con essa, che ci svela fino a che punto questa esperienza sia necessaria e imprescindibile per la vita. Il consumo consapevole, il rispetto del tempo di crescita e rigenerazione, saper utilizzare ciò che ci circonda senza intaccarlo, sono fondamentali per ristabilire un equilibrio dal quale ci siamo allontanati in modo ormai quasi definitivo.
Questo libro ci suggerisce anche tra le righe di diffidare della simbologia junghiana tradizionalmente attribuita alla foresta, intesa come dimora di ombre e perturbante rivelazione dell’inconscio, per tornare invece a una sua interpretazione più arcaica, che la avvicina piuttosto a un tempio, a un santuario.

Un libro che ci insegna quanto sia necessario per noi esseri umani ritrovare un’armonia con la natura, un’armonia al di fuori della quale gli unici a morire saremo proprio noi.

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