Solo Rumore – # 1

di Francesco Baldo

Nel tentativo di bloccare il foraggiamento dei dinosauri della discografia, sempre prolifici sotto le feste, vediamo di trovare qualche buon disco del 2013 per cui valga la pena di rompere il porcellino.

MY BLOODY VALENTINE – mbv
Il premio ‘Sconvolgenti Ritorni’ del 2013 va sicuramente alla band di Kevin Shields e soci, che si ripresenta sulle scene a 22 anni di distanza dalla pietra miliare ‘Loveless’. Da veri padri e padrini dello shoegaze, questo disco è un enorme tappeto sonoro con infiniti effetti di chitarra e voci eteree, fedeli alla linea. Una bellissima conferma che mette d’accordo due generazioni (‘Papà, ti ho preso un regalino!’ sogghignerete aggiungendo questo disco alla vostra mensola dedicata).
Best Tracks: She Found Now, If I Am.

BEACH FOSSILS – Clash The Truth
Avere l’opportunità di ascoltare questo disco è già un lusso, perché l’uragano Sandy aveva completamente distrutto tutto il materiale già registrato da questi 4 newyorkesi, salvo un back up fortuito. 14 tracce che fondono insieme la spensieratezza surf rock, le chitarre distorte primi anni ‘90 e una batteria veloce e incalzante.
Best Tracks: Careless, Crashed Out.

MODERAT – II
Trio nato dalla collaborazione tra il genio musicale di Apparat e i molti più discotecari Modeselektor, i berlinesi Moderat hanno sfornato un gioiello che esplora lo scibile dell’elettronica moderna con una continua e disarmante qualità. La prova indiscutibile che campionatori, sintetizzatori e mixer sono cose serie.
Best Tracks: Bad Kingdom, Milk.

LOS CAMPESINOS! – No Blues
‘La mia banda suona il pop’. Per davvero eh, visto che questi ragazzotti sono in tutto una decina. La cosa è stata a lungo un problema, perché all’inizio i loro dischi sembravano un’accozzaglia di note a caso, condita da video coloratissimi e vestiti sgargianti. Una ventata di maturità ha comportato, oltre a dei jeans dai colori meno discutibili, anche una notevole pulizia dei suoni, ora diventati più equilibrati ed armoniosi. Senza perdere l’atmosfera scherzosa e giocosa che li contraddistingue da sempre, i Campagnoli! vi faranno sentire felici e spensierati come quando andavate alla disco della domenica pomeriggio.
Best Tracks: Cemetery Gates, What Death Lives Behind.

VAMPIRE WEEKEND – Modern Vampires Of The City
Terzo album per questo gruppo, icona della scena indie americana. Io mi immagino che il disco sia nato così: la festa a SoHo è terminata, i bicchieri di plastica sono finiti, il pavimento è appiccicoso per via del gin lemon finitoci sopra a fiumi, c’è casino ovunque; quattro post-teenager amorosamente inconcludenti si consolano tra di loro per il party mal riuscito. ‘Basta con ‘ste ragazzate, da domani solo eleganti piano-bar e gallerie d’arte post-moderne’. Si chiude un ciclo: i VW sono pronti per il mondo dei grandi.
Best tracks: Unbelievers, Step.

ARCADE FIRE – Reflektor
No vabbè, ma hanno bisogno di presentazioni? Rivoluzionare i canoni dell’alternative rock e diventarne il baluardo più solido e conosciuto non bastava? Oh, non vi accontentate mai. Occhio, stavolta vi faranno pure ballare. Quarto disco e quarto capolavoro. Canada in our hearts.
Best Tracks: Reflektor, Afterlife.

SOVIET SOVIET – Fate
In barba ai bolscevichi, questi qui sono tutti italiani e vengono da Pesaro, che negli ultimi anni è diventata una piccola culla musicale paragonabile alla Seattle a cavallo degli anni 90. Post-punk oscuro, intenso, energico, a tratti malinconico. Come? Sì sì, sono italiani, giuro.
Best tracks: Ecstasy, Hidden.

JON HOPKINS – Immunity
Lui, Jon, dovrebbe essere l’esempio da seguire per noi immatricolati. Studia, si applica, fa un disco, non lo cagano, studia e si applica ancora di più, fa un secondo disco, a qualcuno piace, fa la colonna sonora di un film indipendente, ne fa un’altra, fa un terzo disco, diventa quasi artista dell’anno. LP complesso e bipolare: servirà più di un ascolto per coglierne ogni sottile vena. Elettronica cerebrale, che però non stanca mai. Morricone sotto acidi.
Best Tracks: We Disappear, Open Eye Signal.

Per altro materiale, inclusa una succosa playlist su Spotify, potete dare un’occhiata al mio orribile blog alternativecomeunoskinnyrisvoltato.wordpress.com

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