La guardia (assistente/tizio a caso?) civica: una parodia

di Muni-Salerno

Da qualche giorno non si parla d’altro: il governo recluterà sessantamila spioni – a quanto pare non pagati, per 16 ore a settimana – per segnalare la gente che durante l’estate non rispetterà la norme di distanziamento sociale. Poco importa se la Protezione Civile ha già reagito con orrore e stupore. Si tratta in realtà di un’idea splendida, un bell’esercito stile DDR in cui saranno arruolati semi-forzosamente anche i poveri cristi che prendono il reddito di cittadinanza e – si vocifera – persino i cassaintegrati.

Grazie ai nostri potenti mezzi informatici e alle intime relazioni che da sempre ci legano ai poteri forti e alle stanze dei bottoni, siamo riusciti a ottenere un incredibile leak: la bozza del decreto che regolamenta le caratteristiche della guardia civica, che il governo sta ultimando per ispirare i nuovi “eroi” anti-movida.

 

VISTA l’ampia documentazione elaborata dalla task-force del comitato storico-archeologico, inerente il tema di cui all’oggetto del presente decreto, tenuti in particolare considerazione i case studies sotto elencati:

Ostrakon (ὄστρακον) (Temistocle, 472 a.C.)

– liste di proscrizione (Lucio Cornelio Silla, 82 a.C.)

– trenta danari (Giuda Iscariota, 33 d.C.)

– sacra inquisizione e derivate (Innocenzo IV, 1252 d.C.)

– giubbe rosse, camicie azzurre/nere/marroni, gilet gialli et al. (1918-)

Vigilesse (T.H.C. 1999-)

 

emana il seguente Decreto Legge

Art. 1

La guardia civica non spia, … si interessa solo un po’ troppo morbosamente della sua comunità.

 

Art. 2

La guardia civica si limita a comunicare responsabilmente le infrazioni dei suoi concittadini – sicuramente anche dei suoi amici, eh… . Non prova nessuna gioia nella delazione.

 

Art. 3

La guardia civica (volontaria) non segnala la gente perché nessuno lo ha invitato a uscire e ad “assembrarsi”.

 

Art. 4

La guardia civica (da reddito di cittadinanza) non è un povero cristo a cui presto verrà detto che deve trasformarsi in delatore se vuole “meritarsi” quei quattro spicci

1. No no tranquilli, non stiamo precipitando in una situazione paramilitare meso-americana…, non siate paranoici!

 

Art. 5

La guardia civica non attirerà ogni sorta di picchiatore e rissaiolo che, con la scusa di “fare la sua parte” per la comunità, troverà nuovi ispiranti motivi per menare le mani.

1. …ma “Le ronde” (padane e non)?

2. La guardia civica è una “guardia” che nun te po’ menà

 

Art. 6

La guardia civica ha il diritto-dovere di bucare il pallone ai ragazzini che giocano più di tre contro tre la classica partitella in spiaggia

1. Si preannuncia, con l’arrivo degli assistenti civici, un contemporaneo e temibile calo degli anziani che guardano – e guardando, sostengono attivamente – i cantieri. Si preannuncia nuovo bando ad hoc per rimpiazzarli

 

Art. 7

Disposizioni/considerazioni finali

   1. Io prego solo di non dover mai incontrarne una, perché nonostante tutto il pacifismo e la scarsa voglia che ho di scazzi in generale, giuro che questa è la volta buona che mi becco un TSO come il povero Dario Musso.

2. Ma sopratutto, il progetto non è affatto, in generale, quello di segnalare le persone già considerate “marginali”, pericolose o in generale colpite da stigma o pregiudizio. Nooo, figuratevi! Non osate immaginare che saranno segnalati sopratutto giovani che si ritirano sui moli e nelle spiagge in piccoli gruppetti, e poi i migranti, i beoni, i barboni. Saranno le forme di socialità ancora non totalmente imbrigliate nel regime del consumo a essere più demonizzate, infamate, spiate, aggredite. L’idea che un assembramento sul lavoro vada benissimo (alla fine spesso si tratta di molte persone chiuse in capannoni), che stare in fila al supermercato schiacciati come sardine (prima che si sciogliessero) vada benissimo, ma che se invece ci assembriamo non per lavorare o consumare siamo dei mostri che stanno compiendo un “male assoluto”.

3. Ecco, mi pare che con questo siamo veramente nel surreale. Un surreale il cui migliore antidoto è la parodia e il non lasciarsi terrorizzare (cosa, ovviamente, che non significa essere irresponsabili). Magari ricordando che i contagi si sono verificati principalmente tra ospizi, ospedali, luoghi di lavoro e i relativi ambiti familiari: luoghi specifici, e per di più “chiusi”.

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