Peggiorare meglio

di David Watkins

(illustrazione di Silvia Mengoni)

Il giorno in cui prendemmo servizio al suo magistero, qualcuno ci disse:

Scrivere significa, essenzialmente, peggiorare. Diventare peggio; andare su nel peggio; approssimare il pessimo. Quanto non è suscettibile di peggioramento, occorre, immediatamente, lasciarlo andare. Che se ne vada a essere migliore da qualcun altro; noi si ha da aggrovigliare i guasti, ancora e ancora, e peggiorare meglio.

Nell’immobilità più apparente, bisognerà svolazzare sghembi dappertutto; vedere come sono peggiorati gli altri, prima di noi, accanto a noi; conoscere gli alfabeti del peggioramento, assorbire le sintassi che deteriorano, saccheggiarne il segreto, e scovare, frugando frugando, nuovi modi di peggiorare.

Bisognerà dunque lavorare sodo. Svegliarsi al mattino. Mettersi seduti. Accavallare le gambe.

Essere peggio degli altri non è facile, ma con la disciplina si può riuscire

Poi, con uno sbadiglio che era anche un congedo, ci comunicò che, almeno per quell’anno, le lezioni erano finite.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*