Terza Pagina. I morti vivono

di Matteo Piergigli

(Dipinto di Marco Guglielmelli)

I morti vivono

i morti vivono dentro
indizi di naufragio
dal punto non visto
questo inchiostro
lascia tutto a te
*
sogno
l’amore nei cuscini
la soglia del limite
nella voce
*
mentre saluto Anna è lì
davanti al tramonto
delle cose aspetta
non chiede nulla
*
anche qui è passato
Giuda i morti tra noi
nei giorni che vorrebbero
notti ho raccontato la pioggia
nel vuoto dei tuoi baci
*
vorrei toccarti
c’è qualcosa che
non torna siamo
morti il tuo sguardo
uno strappo di cielo
*
resti mare aperto
ogni lettera nome
di scogliera vive
tra i morti un suono
familiare
*
notti sparse la luce
parla respira dal fondo
torneremo dove nessuno
sogna come i morti che
non mangiano non
piangono non dimenticano
*
a dire che si è vivi senza
fiori, morti altro giorno
di anni persi Anna torna
dal silenzio non sa più
dove cadere sopra il lenzuolo
dalle balaustre di cemento
diroccate sotto casa
*
tutto era vuoto
il cielo di uno stupido
azzurro soffrire
la sete chiamami
amore di pagine
non scritte
*
oggi è un giorno
come un altro
la notte è la sua
ombra stesa sul cuscino
*
sognavamo appesi
al cemento della sera
la notte affonda la finestra
sotto un angolo di cielo
eravamo già finiti
*
Anna vive un giorno
incastrato tra le notti
di latte versato
perdersi in due corpi
alla deriva non sei tu
non sono io
*
per non dimenticarti
chiedo perdono alle mani
di abbracci non trattenuti
tracce sulla neve chiamare
addio
*
seguire (ancora) una promessa
attraverso imposte serrate
di quel buio lo squarcio
questo amore non vuole
morire
*
mangio il buio
ogni fessura un’attesa
un attimo accarezza
la distanza tra te
e ciò che preme
dentro
*

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